giovedì 24 giugno 2010

Orfeo e Calais (Fanocle)

Fanocle fa parte del gruppo di poeti ellenistici di ambiente alessandrino dediti al genere elegiaco.
Della sua opera ci restano solo frammenti, che ci permettono comunque di conoscere l'argomento almeno di alcune elegie: il frammento 1 Powell, il più lungo (28 versi), faceva parte di un componimento sull'amore tra Orfeo e Calais.
È incentrato su un doppio àition: infatti a quello principale, che vuole spiegare l'usanza dei Traci di marchiare le loro donne, se ne collega un altro, che intende spiegare il motivo della così particolare predilezione dell'isola di Lesbo per la musica.

L'elegia si apre con Orfeo che si strugge per Calais figlio di Borea, sedendo nei boschi della Tracia e cantando il suo amore; le donne tracie però a un tratto lo circondano e lo aggrediscono per ucciderlo; non possono sopportare che lui disdegni così le donne e lo accusano di aver introdotto tra i Traci gli amori maschili. Ne fanno a pezzi il corpo e tagliatagli la testa la fissano con un chiodo alla sua lira e la gettano in mare. Così le correnti portano la testa di Orfeo a Lesbo, e i Lesbi la seppelliscono ponendo la lira sopra al tumulo; in questo modo la musica soave di Orfeo permea per sempre l'isola, da allora vocata alle arti del canto e della lira. I Traci, conosciuto il terribile delitto delle loro donne, le marchiano, perché portino per sempre il ricordo di quella colpa.

Il componimento è permeato da una diffusa atmosfera di pathos, di compassione per l'infelicità dell'amore di Orfeo, e per l'assoluta ingiustizia della sua orribile fine. Appare chiaramente confutabile, almeno in questa elegia, l'interpretazione critica che vedeva in Fanocle una condanna dell'omosessualità.

Testo dell'elegia 1
"O come il figlio di Oiagro, il tracio Orfeo
amava di cuore Calais figlio di Borea,
e spesso nei boschi ombrosi sedeva cantando
il suo amore, e il cuore non aveva pace,
ma sempre insonni pene nell'animo
lo tormentavano guardando il fiorente Calais.
ma lui le Bistonidi malvagie circondarono e
uccisero avendo aguzzato le taglienti spade,
poiché primo aveva mostrato fra i Traci gli amori
maschili e non apprezzava gli amori delle donne.
e col bronzo gli staccarono il capo, e poi
nel mare tracio lo gettarono con la lira
fissata con un chiodo, affinché fossero trascinati dal mare
entrambi insieme, bagnati dai lucenti flutti.
e il canuto mare li spinse alla sacra Lesbo:
e un suono come di armoniosa lira tenne il mare
e le isole e i lidi marini, dove la melodiosa
testa di Orfeo gli uomini seppellirono,
e sul tumulo l'arguta cetra posero, che anche i muti
sassi persuadeva e l'odiosa acqua di Forco.
da allora i canti e l'amabile arte della cetra
tengono l'isola, e di tutte è la più canora.
e come i bellicosi Traci appresero il crudele atto
delle donne e a tutti venne grande dolore,
le mogli marchiarono, perché sul corpo portando il segno
livido non dimenticassero l'odioso delitto.
e la pena per Orfeo ucciso pagano le donne
ancora adesso a causa di quella colpa."

(Fanocle, fr. 1 Powell)

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